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Pesce, come preservarne la freschezza

Il pesce fresco e i frutti di mare sono un alimento delizioso, ma soprattutto tra i più sani, perciò è naturale che i nutrizionisti ci raccomandino di mangiarlo almeno una volta alla settimana.

Come tutte le cose apparentemente perfette però presenta un rovescio della medaglia: per avere garanzia di freschezza, devi saper riconoscere il pesce fresco in fase di acquisto e stare molto attento a come lo conservi. Il pescato del giorno dovrebbe essere cucinato subito, ma a volte, soprattutto per evitare gli sprechi, è necessario conservarlo per qualche giorno. Farlo nella maniera sbagliata però può velocizzare importanti alterazioni che purtroppo sono causa di dolori, reazioni allergiche, intossicazioni alimentari.

Il pesce fresco deve essere necessariamente refrigerato nel ghiaccio ad una temperatura costante tra - 2°C e 0°C. Così facendo la sua composizione non si altera per circa 4 - 7 giorni.

Chi volesse conservarlo in casa deve sapere che nel frigorifero tradizionale si mantiene un solo giorno in quanto la temperatura necessaria alla corretta conservazione dei cibi tradizionali è troppo alta per il pesce fresco. In questo caso, riponendo il pesce in un contenitore chiuso pieno di ghiaccio si mantiene per uno o due giorni in più.

Detto ciò, se il pesce non è fresco fin dall’ acquisto, anche una corretta conservazione sarà inutile, perciò vediamo come riconoscerlo al banco.

Anzitutto l’odore: il pesce fresco non deve odorare molto, né infastidire con la sua acredine. In caso contrario, se l’odore è forte e acido il pesce non è fresco.

L’aspetto deve essere brillante e vivo, non opaco; la consistenza soda e non molle, con la pelle tesa, non flaccida. Le squame devono essere difficili da togliere e le branchie rosastre e ancora unite, non grigie e sollevate. Anche l’occhio fa la sua parte nel senso che non dovrà essere smorto e vitreo, bensì la sua vivacità sarà un ulteriore conferma di freschezza.

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